pareggio naturale - Il Mandriolo

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pareggio naturale

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Pareggio "naturale"
...di cosa si tratta?

"Naturale" sta ad indicare l'intenzione, con il pareggio, di simulare i parametri di consumo naturale dell'unghia che il  cavallo metterebbe in atto autonomamente se si muovesse a sufficienza.
In pratica: se un cavallo si muovesse costantemente diverse decine di chilometri ogni giorno avrebbe degli zoccoli perfetti, in termini di forma e di funzionalità.

Ma in cattività questa libertà di movimento è una possibilità molto remota (nonostante l'utilizzo del cavallo nelle attività di equitazione) e quindi l'unghia non si consuma adeguatamente e in modo continuativo, ma cresce oltre quella che dovrebbe essere la sua lunghezza naturale.
Per questo motivo si rende importante l'intervento del pareggio che ha la finalità di riprodurre quel consumo naturale e "completo" che il cavallo non può mettere in pratica per mancanza di spazi e/o motivazione al movimento spontaneo durante l'arco della giornata, così da mantenere l'unghia alla giusta lunghezza e stimolare nel modo opportuno la crescita di nuovo tessuto corneo e la rigenerazione di un piede sempre più naturale.

naturale e perfetto:
il piede di un puledro di pochi giorni di vita


Un buon pareggio quindi "toglie" solo ciò che in natura verrebbe via con il consumo e "lascia" ciò che in natura non verrebbe via in quel momento. Il pareggio naturale tiene sempre attentamente in considerazione lo stato attuale del piede ed applica interventi di rimozione con riferimenti ben precisi senza invadere/forzare mai l'integrità del piede stesso.
Per sapere quali sono gli schemi di consumo naturale ci si basa sulle osservazioni fatte da Jaime Jackson sui cavalli selvaggi del Nevada, dei quali (a partire dal 1982) studiò attentamente gli zoccoli efficientissimi, plasmati unicamente dal movimento spontaneo senza intervento alcuno dell'uomo, e lo stile di vita per capire quale fosse il "segreto" di quei piedi perfetti.
Jaime Jackson non è stato certamente il primo a 'scoprire il cavallo scalzo', ma è stato il primo a condurre una ricerca del genere sui cavalli selvaggi, i Mustang del Nevada, scoprendo di poterli utilizzare come modello "universale" di un piede sano ed efficiente senza ferri. Cominciò così ad elaborare (sulla base del modello Mustang) una tecnica di pareggio razionale e mirata che, unitamente ad indispensabili condizioni minime di gestione, consentissero anche ai cavalli domestici di ottenere soddisfacenti performance dai propri piedi. (n.b. : "domestico" e "selvatico" fan riferimento solo alle condizioni in cui vivono, non a differenze di razza)
Da questi studi è nata successivamente la sua scuola di pareggio e gestione, diffusasi in tutto il mondo, rivolta ai cavalli scalzi (cavalli barefoot) e  negli anni il barefoot stesso è diventato un vero e proprio movimento.

Con l'idea del piede Mustang come modello di riferimento, non si deve fraintendere e pretendere di modellare il piede di un cavallo domestico a casaccio per ottenere la forma che hanno quelli dei mustang! La forma del piede si determina da sola con l'accrescimento. Nel pareggio naturale, inteso come spiegato precedentemente, non si mettono in pratica interventi "correttivi"o "terapeutici" che mirano alla risoluzione di specifiche problematiche.
Il pareggio naturale in fondo è la cosa più semplice che ci sia (se si sa cosa fare.... !) e la sua "efficacia" consiste banalmente nel lasciare al cavallo la possibilità di esprimere il potenziale di guarigione dei propri piedi.

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