fase di transizione
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"Transizione"
indica il passaggio da una condizione ad un'altra.
Nel gergo barefoot la fase di transizione rappresenta quel periodo, più o meno lungo, che inizia dalla rimozione dei ferri e finisce quando il cavallo supera il disagio che segue alla sferratura, riadattandosi alla condizione scalza e recuperando confidenza e sicurezza sui vari terreni con cui normalmente viene a contatto.
E’ un periodo particolarmente critico, non solo per il cavallo ma anche per il proprietario, soprattutto quando quest’ultimo non è sufficientemente informato ed ha delle aspettative sbagliate.
Quando vengono tolti i ferri, inevitabilmente il cavallo manifesterà un disagio che talvolta è subito evidente, ma più spesso si sviluppa dopo alcuni giorni e può variare da uno stato di ipersensibilità fino ad un’andatura gravemente zoppicante. In una transizione "normale", per un certo periodo il cavallo camminerà "sulle uova" soprattutto sui terreni sassosi; poi si assisterà ad un progressivo miglioramento fino al recupero di andature disinvolte, dapprima sui terreni più facili ed alla fine anche su quelli più impegnativi.
Tutto questo è perfettamente normale ed è dovuto ad un insieme di cambiamenti che lo zoccolo deve affrontare.
La sensibilità a livello delle varie strutture del piede "intorpidito" dalla ferratura viene recuperata in modo graduale nel giro di alcuni giorni;
Senza i ferri lo zoccolo si dilata e ricontrae ad ogni passo; questo aumenta notevolmente la circolazione sanguigna nel piede; infatti, toccando la muraglia si può sentire che è molto più caldo di prima;
Tutte le parti dello zoccolo che prima erano bloccate dal ferro vengono improvvisamente sottoposte a pressioni e sollecitazioni non più abituali; questo promuoverà il rimaneggiamento delle strutture con il graduale ripristino della loro funzionalità ottimale.
La riacquisita elasticità della scatola cornea determina stimolazioni nuove anche sulle strutture interne del piede quali il cuscinetto digitale e le cartilagini alari che spesso risultano ipotrofiche o addirittura danneggiate. Quest’ultimo aspetto è talvolta associato alla comparsa di ascessi, dovuti alla presenza di materiale necrotico che si forma per l’infiammazione insita del processo di trasformazione all’interno del piede.
Questi ascessi sono causa di zoppia nei cavalli e di forte sconforto nei proprietari ed hanno un quadro clinico sovrapponibile alle sobbattiture che invece sono di natura traumatica.
Come comportarsi durante il periodo di transizione?
E’ naturale che durante questo periodo non si potrà utilizzare il cavallo nella stessa maniera di prima. Il cavallo va mosso il più possibile ma senza traumatizzarlo e senza creargli sofferenza;
su un campo di lavoro in sabbia potrà essere lavorato sia da terra che da sella, con gradualità ma senza particolari problemi, salvo ovviamente momenti di zoppia vera e propria che possono esser dovuti ad esempio alla comparsa di un ascesso;
per fare le passeggiate invece bisognerà avere pazienza ed aspettare tutto il tempo di cui il cavallo avrà bisogno. Quando vedrete che il vostro cavallo avrà un passo più sicuro nel suo paddock potrete iniziare a fare delle uscite brevi scegliendo terreni morbidi o asfalto liscio.
Un ottimo approccio che il proprietario può adottare in questo periodo è quello di portare il cavallo in passeggiata a mano. Questo permette al cavallo di affrontare le sue difficoltà senza il peso aggiuntivo del cavaliere in sella e offre al proprietario un modo diverso di vivere il suo cavallo in questa delicata fase.
Quanto dura il periodo di transizione?
Non è possibile fare una previsione sulla durata del periodo di transizione, alcuni cavalli ci mettono solo poche settimane, altri invece alcuni mesi. Un’ottima soluzione per poter anticipare l’utilizzo del cavallo sono le scarpette di cui abbiamo parlato nella pagina precedente.
Superare la fase di transizione è il traguardo definitivo?
Una volta superata la transizione, il "grosso" del riadattamento è fatto ma il piede continuerà ancora a rimaneggiarsi e tenderà, nei limiti delle individuali caratteristiche, ad una forma sempre più naturale. Questo adattamento successivo alla fase di transizione viene chiamato "naturalizzazione" e può durare anche diversi anni se le alterazioni che la ferratura aveva provocato erano imponenti.
Inoltre è importante sapere che ogni volta che le condizioni esterne (ambientali) o interne (alimentari, di salute, ecc…) cambiano, il cavallo può avere nuovamente un periodo di aumentata sensibilità.
Se ad esempio si passa molto velocemente da un'estate siccitosa ad un autunno molto umido, i piedi hanno bisogno di un breve periodo di adattamento alla nuova condizione durante il quale potrà ricomparire una moderata sensibilità su determinati terreni.
Un'aumentata/eccessiva sensibilità dei piedi può anche essere la spia di un disordine interno del cavallo, o la conseguenza della somministrazione di farmaci, di cambiamenti dell’alimentazione ecc.
I piedi senza ferri, ricordiamolo sempre, sentono molto di più di quelli ferrati.
E’ bene che i proprietari di cavalli scalzi ne siano consapevoli per poter affrontare questi eventuali momenti di difficoltà (relativa) dei propri cavalli in modo sereno ma anche critico, cercando sempre di capirne la causa scatenante.